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Dall’Ucraina per sorridere: la Todis Salerno ’92 accoglie Semenchuk

C’è un rinforzo importante per coach Russo, ma soprattutto una storia di accoglienza per la Todis Salerno ’92, che ha ufficialmente tesserato quest’oggi Oleksandra Semenchuk, giocatrice ucraina classe 2004 che era già nei radar della società di patron Angela Somma da tempo. Era stata visionata due anni fa e, giovanissima, accolta a Salerno insieme alla madre per un periodo di stage. Alla fine non se la sentirono di separarsi e intraprendere un percorso all’estero e le parti decisero di riaggiornarsi più in là. La guerra è stata purtroppo una causa che ha accelerato l’espatrio. “Appena abbiamo avuto notizia dello scoppio della guerra abbiamo pensato a lei e alla sua situazione – commenta il presidente – Ci aveva già colpito due anni fa per le sue capacità, a dispetto della giovane età. Ci siamo subito preoccupati ed attivati per agevolare il suo arrivo qui. Nel frattempo era riuscita a scappare in Lettonia con la madre. Quando le abbiamo proposto di venire a Salerno è stata entusiasta e l’abbiamo fatta arrivare ospitando anche il suo compagno, anche lui cestista, indirizzandolo verso un’altra società cittadina. La nostra società si è adoperata solidalmente e, nel contempo, ha dato un innesto importante alla squadra. Siamo contenti di aver organizzato il trasferimento in Italia e l’ospitalità totale nella nostra città”.

Diciotto anni, 181 centimetri di altezza, Semenchuk è una guardia-ala piccola, ma in passato ha giocato anche da playmaker. È nel giro delle nazionali giovanili del suo Paese. La scorsa estate ha partecipato ai Mondiali U18 e agli europei 3×3. Aveva cominciato la stagione in Ucraina, nella massima serie, con la casacca del Budivelnyk Kiev, prima di passare a settembre al Prometey, sempre in prima divisione. Nel suo bagaglio, anche un’esperienza in terza divisione nel TNU Kiev, club allenato dalla madre. La pallacanestro, insomma, è passione di famiglia.

 Arrivata in Italia da circa una settimana, Semenchuk ha avuto già modo di ambientarsi nel roster. Deve, ovviamente, imparare l’italiano, ma l’inglese va in soccorso suo e dell’intero staff, per il momento. “Per me è una grandissima opportunità, l’ho colta al volo quando è iniziata la guerra nel mio Paese. All’inizio non ci credevo, poi sono arrivati i bombardamenti e ho capito che, purtroppo, era tutto vero – dice la neo granatina – A Kiev è rimasto solo mio padre, è difficile per lui lasciare l’Ucraina, ma ci sentiamo tutti i giorni. Nella capitale la situazione sembra leggermente migliorata, ma è ancora tutto incerto. Spero di tornare presto in patria per sincerarmi che i miei parenti e la mia casa siano ok. Al momento, però, voglio dare una grande mano alla squadra a raggiungere gli obiettivi. Ho scelto subito l’Italia, il miglior posto per poter giocare, e le mie nuove compagne di squadra mi hanno fatto subito un’ottima impressione: giocano tutte per la squadra e si vede che è il gruppo, la manovra corale ad essere la forza di Salerno. Ci faremo valere”.